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La giuria ha deciso all'unanimità di assegnare il premio Librex Montale International a EVGENIJ EVTUSHENKO per la straordinaria capacità di attraversare i continenti con un'armonica fusione di moralità e coscienza e una forza espressiva che contagia anche altre arti, come testimonia la Sinfonia n. 13 del compositore russo Dmitrj Shostakovich a lui dedicata o i ruoli cinematografici che Pasolini voleva affidargli. Poeta, romanziere, autore cinematografico, professore emerito di letteratura, Evtushenko ha scritto versi, tradotti in 72 lingue, testimoniando che la poesia incarna una verità che varca le frontiere, fondendosi con lo spirito di ogni paese, di ogni storia, civile o artistica. Il suo giudizio sugli eventi che hanno attraversato i secoli emerge da ogni raccolta, contagiando lettori di ogni lingua e patria con la sua collera, il suo entusiasmo, la sua speranza. Lo testimonia il libro che viene ufficialmente premiato stasera, I monumenti non emigrano, uscito a Mosca nel 2005 e Nel paese di Come Se, nella traduzione di Evelina Pascucci, pubblicato dalla Viennepierre di Milano per gentile concessione dell'autore in occasione di questo premio, permettendo coś anche al lettore italiano di accedere a una poesia che ha saputo tradurre un'idea di fratellanza universale, come per la stella del sistema solare che l'Accademia Russa delle Scienze ha chiamato con il suo nome e che continua a brillare grazie alla sua voce, capace di esprimere un'idea di poesia totale, sorgente di denuncia, gesto, musica e scrittura.