-->  Home > Indice interviste > Intervista CELINE HEMON  
 
 




INTERVISTA A CELINE HEMON, RESPONSABILE DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI DELLA "PRINTEMPS DES POÈTES" DI PARIGI

1) Noi sappiamo che la Printemps des poètes coordina l'omonima manifestazione culturale. Potrebbe spiegarci, brevemente, la storia e gli obiettivi di questa manifestazione?

La Printemps des poètes è una manifestazione nazionale ideata nel 1999 da Jack Lang, con lo scopo di creare una festa della poesia da affiancare alla già esistente festa della musica. L'intento era di dare la possibilità a chiunque, per una settimana all'anno, di celebrare la poesia nelle scuole, nelle biblioteche, ma anche nelle strade.
Da quando Jean Pierre Siméon è diventato direttore artistico della manifestazione, la Printemps, da semplice manifestazione annuale, è diventata anche una struttura permanete, aperta tutto l'anno, finalizzata alla promozione della poesia. Poco a poco, la Printemps è divenuta un centro di sostegno della poesia, un'organizzazione che fornisce formazione ai bibliotecari e che sviluppa i contatti con il settore scolastico, quello dell'editoria e con i centri culturali internazionali.

2) Riguardo alla sede permanente della Printemps des poètes, potrebbe gentilmente descrivere alcune delle iniziative di cui si occupa? Per esempio, ci parli del "Lundi des poètes" e della "Séléction du Printemps".

Il "Lunedì dei poeti" è una delle prime iniziative stabili della Printemps. Si tratta di incontri mensili, un lunedì al mese, presso la sede della Printemps a Parigi. A ogni incontro sono presenti tre poeti, ciascuno legge delle poesie per un quarto d'ora, venti minuti. L'iniziativa è gratuita e possono parteciparvi tutti coloro che lo desiderano. Alla fine delle letture, i partecipanti bevono qualcosa tutti insieme. Si tratta, in sostanza, di dare al pubblico la possibilità d'interagire con i poeti e gli autori in un modo del tutto inusuale e informale.
La "selezione della Printemps des poètes", invece, è un'iniziativa avviata nel 2002 da Jean Pierre Simèon. Consiste nel ricercare, annualmente, degli spettacoli o dei film che, nelle loro sceneggiature, prestino attenzione al testo poetico. La "selezione Printemps des poètes" appone una sorta di logo sui "documenti" e le locandine dello spettacolo o del film prescelti, in modo da rendere noto a chiunque il riconoscimento che l'associazione culturale conferisce loro in termini d'impegno e promozione del testo poetico.

3) Cosa ne pensa del rapporto giovani - poesia? Quali sono le iniziative pedagogiche di cui la Printemps si serve per promuovere la poesia nelle scuole?

Uno dei capisaldi della Printemps è proprio lavorare per rafforzare il rapporto poesia - educazione e rendere l'approccio degli studenti alla poesia naturale e familiare. Tra gli strumenti pedagogici utilizzati rientra l'iniziativa "corrispondenza poetica". Ciò fornisce agli studenti la possibilità di corrispondere con alcuni poeti, per un periodo di circa tre mesi. In questo modo, s'instaura un legame molto divertente e piacevole tra ragazzi e autori, incentivando l'interesse dei primi nei riguardi delle opere poetiche. È possibile, inoltre, che alla fine dell'anno scolastico i poeti si rechino a scuola a trovare i destinatari delle loro missive.

Convinti dell'importanza della recitazione ai fini della comprensione e dell'apprendimento della poesia, noi della Printemps abbiamo ridato vita all'iniziativa "Brigata d'intromissione poetica". Degli attori irrompono in classe, interrompendo la lezione, recitano una poesia e se ne vanno. Il giorno seguente fanno la medesima cosa, così anche il terzo giorno. Al quarto giorno qualcosa cambia, qualcosa di diverso e importante comincia ad aver luogo: l'ATTESA DELLA POESIA. Noi abbiamo portato l'iniziativa anche all'asilo, dove i bambini ancora non sanno né leggere né scrivere. Un giorno una bambina ci ha detto che per lei la poesia era come un regalo quotidiano. Ciò vuol dire che l'iniziativa ha avuto successo: la poesia è diventata qualcosa di gradito e personale.

4) Cosa ne pensa della situazione culturale in Francia?

In Francia abbiamo la fortuna di disporre di numerose associazioni culturali, ma in Europa, al momento, si sta vivendo una crisi economica di difficile risoluzione che ha comportato dei sensibili tagli al budget nazionale destinato alla cultura. Ma la situazione economica presenta delle sfumature molto diverse a seconda della realtà culturale che si considera: per la musica la situazione è diversa che per la letteratura o il teatro.

5) La Printemps des poètes tesse numerose relazioni con l'estero, potrebbe dirci qual é, secondo lei, il paese che presenta la miglior situazione culturale?

E' da quattro anni che la Printemps cura, in modo approfondito, i propri legami con l'estero. Oggi ben 60 Paesi, dislocati in tutti e cinque i continenti, organizzano la nostra manifestazione. La cosa più interessante del rapporto Printemps estero è che nei Paesi con cui collaboriamo, sono presenti delle associazioni culturali locali che rielaborano la nostra manifestazione facendola propria e connotandola d'alcuni aspetti strettamente connessi alla loro cultura d'origine. Il primo caso di questo tipo è stato rappresentato dalla Romania, in cui, oggi, è l'Unione degli scrittori della Romania a organizzare la manifestazione Printemps des poètes.
Sempre in tema di "interiorizzazione" locale della manifestazione, si ha il caso dell'Equador, in cui gli insegnanti s'impegnano affinché la manifestazione assuma una diffusione sempre più ampia e un giovane poeta locale ha deciso di riprendere la Printemps a suo conto. In Madagascar non si organizza la Printemps des poètes, ma l'autunno dei poeti. In Spagna, infine, le associazioni culturali locali, oltre a sposare la causa della manifestazione, vogliono impegnarsi annualmente per la promozione della poesia a livello nazionale.
Come si può vedere si ha un'elevata eterogeneità a livello culturale e geografico che rende difficile poter dire quale sia il paese culturalmente più "avanzato".

6) Sempre a proposito dei vostri rapporti con l'estero, potrebbe gentilmente parlarci della collaborazione con l'Unesco (in occasione della giornata mondiale della poesia) e dell'iniziativa "Francia vs Svezia"?

La collaborazione con l'Unesco ha avuto inizio quest'anno, ciò è fondamentale per riportare l'attenzione di quest'organizzazione mondiale sul tema della poesia. L'Unesco ci ha domandato di proporre dei giovani autori francesi (di meno di 35 anni e che avessero già pubblicato una propria raccolta) da mettere direttamente a confronto con altri giovani prescelti da diverse delegazioni straniere. La scorsa edizione del concorso è stata vinta da un colombiano.

Per quanto riguarda l'iniziativa "Francia vs Svezia" si tratta di un progetto del tutto nuovo, proposto da uno svedese e che si basa sullo scambio culturale. Si ha, infatti, un autore francese che si trasferisce in Svezia e un autore svedese che risiederà in Francia. Alla fine delle reciproche esperienze, ciascuno scriverà, in modo poetico, le impressioni e l'esperienza vissute. Il materiale così prodotto diventerà uno spettacolo e darà origine a una raccolta d'esperienze d'autore. Infine, noi lavoriamo con il FICEP, ovvero il Forum degli istituti culturali stranieri a Parigi (tra i quali è presente anche il centro culturale italiano) con lo scopo di celebrare e promuovere la poesia straniera.

7) Vuole aggiungere qualcos'altro riguardo al lavoro della Printemps?

La prossima edizione della Printemps, avrà luogo dal 4 al 12 marzo 2006, sarà l'ottava edizione e tratterà il tema del "canto delle città". Si lavorerà molto sulla tematica della città, non tanto intesa come contrapposta alla campagna, ma città come luogo di passaggio, di residenza o luogo immaginario.

Infine nel 2005 abbiamo realizzato, in collaborazione con la casa editrice Seghers, il libro "Metamorfosi". E' un libro abbastanza divertente, in quanto abbiamo chiesto a poeti e autori contemporanei di scegliere dei testi di autori del passato, che scrivevano secondo delle forme convenzionali molto rigide. Una volta scelti i testi, ciascun autore contemporaneo ha dovuto rispondere ai propri predecessori. Tutto ciò ha dato origine a un confronto produttivo tra passato e presente, tra verseggiatura standardizzata e verseggiatura libera.

L'intervista è a cura di Giorgia Sarti